Estrarre dati da SAP in modo semplice con Amazon AppFlow
04 Dicembre 2024 - 2 min. read
Mehmed Dourmouch
DevOps Engineer
In quest’ultimo articolo della nostra analisi in tre parti (trovate qui la prima parte e qui la seconda parte) su come scomporre un'applicazione monolitica, sfrutteremo alcune intuizioni su come un microservizio può essere creato a partire da un'applicazione esistente, cosa possiamo fare per risolvere problemi legati al codice legacy ad alta tossicità e in generale quali regole possono essere applicate per decidere quando migrare a microservizi. Cominciamo!
Quando vogliamo creare un microservizio abbiamo davanti due scelte:
In un primo momento trasferire direttamente il codice può sembrare una soluzione logica, soprattutto perché il team di sviluppo ha tendenzialmente un atteggiamento cognitivo favorevole verso il proprio codice MA può nascondere alcuni aspetti critici dai costi elevati e dal basso valore intellettuale:
Quindi, per riassumere, verificate sempre se il codice che volete riutilizzare ha un alto valore di complessità intellettuale e bassa tossicità in termini di accoppiamento con altri servizi e debito tecnico: questo è un buon candidato per l'estrazione e il riutilizzo. Un esempio può essere un complesso sistema di raccomandazioni per un cliente di un e-commerce con molte interazioni, personalizzazioni, algoritmi di apprendimento automatico e così via.
Scrivere codice da zero per un microservizio è un ottimo approccio nel senso che costringe il team di Sviluppo e il team di Business a rivedere la logica di base della funzionalità che si vuole riscrivere permettendo:
Questo approccio può essere vantaggioso anche nel senso che il microservizio sarà probabilmente sviluppato più rapidamente. Un esempio può essere rappresentato dalle operazioni CRUD perché non contengono proprietà intellettuali e possono dipendere tranquillamente da nuove tecnologie e framework.
Dopo aver riscritto la maggior parte della vostra applicazione mediante microservizi, dovrete affrontare il resto del codice legacy per il quale la conoscenza del dominio è incerta. In questi casi, trasferire il codice e anche la base dati può essere molto difficile, anche se si consiglia di affrontare il più velocemente possibile questa parte della vostra infrastruttura, perché il disaccoppiamento dello strato di base dati è di gran lunga la parte più importante del vostro lavoro di migrazione verso un ecosistema a microservizi.
Possiamo tranquillamente dire che se i dati sono in qualche modo accoppiati ad altri servizi non si è sviluppato un vero e proprio microservizio.
Una tecnica che può aiutarci in questo processo si chiama Reification, che è un processo per ridefinire i confini del contesto attraverso la decomposizione di parti incerte del dominio logico decostruendo quindi il codice legacy in strutture ben separate e più semplici che derivano anche da modelli di dati più definiti.
È inoltre possibile utilizzare strumenti di analisi del codice strutturale e di dipendenza come Structure101 per identificare le criticità di accoppiamento e fattori di vincolo nel codice del monolite.
AWS può davvero aiutarci fornendoci gli strumenti per una facile transizione verso un approccio a microservizi, almeno dal punto di vista infrastrutturale.
A LIVELLO DI BUILDING, TESTING E DEPLOYING:
CodeCommit, CodeBuild e CodeDeploy.
MONITORING E DEBUGGING:
CloudWatch, ElasticSearch with Kibana integration, X-Ray.
DEPLOY E RECOVERY:
CloudFormation.
LOGIC:
AWS Lambda Functions e Lambda Layers, ECS e AWS Step Functions che coordinano i workers.
Abbiamo parlato molto di quanto siano efficaci i microservizi e di quanti benefici si avrebbero implementando questo paradigma, ma ci sono alcune situazioni in cui si può riconsiderare l'idea di utilizzare questo approccio.
Ad esempio, se avete un piccolo progetto che probabilmente non si evolverà in futuro, lo sforzo di disaccoppiamento potrebbe essere troppo grande, in quanto fare microservizi non è, come abbiamo visto, un compito semplice.
Se l'applicazione svolge una funzione mission-critical, come il mantenimento di un database legacy insostituibile, è probabile che non sarete in grado di sostituirlo completamente in pochi anni, in altre parole il vostro team strategico non può permettersi una strategia a lungo termine finalizzata alla ricostruzione della base dati.
Alcune applicazioni per loro natura richiedono una stretta integrazione tra i singoli componenti e servizi. Questo è spesso vero, ad esempio, per applicazioni che elaborano rapidi flussi di dati in tempo reale. Eventuali livelli aggiuntivi di comunicazione tra i servizi possono rallentare l'elaborazione in tempo reale.
Per riassumere quanto detto fino a questo punto, riprendiamo i punti chiave più importanti della nostra discussione:
Con questo riassunto concludiamo il nostro lungo viaggio su come sia possibile scomporre una grande applicazione monolitica in diversi microservizi al fine di mantenerla meglio, svilupparla, implementarla ed eventualmente recuperarla molto velocemente, concentrandosi così molto di più, sul suo valore aziendale.
Ci auguriamo che siate soddisfatti. Contattateci per feedback, domande o spunti. Saremo felici di fare due chiacchiera insieme a voi ;)