{"id":3925,"date":"2021-12-13T09:59:00","date_gmt":"2021-12-13T08:59:00","guid":{"rendered":"https:\/\/blog.besharp.it\/?p=3925"},"modified":"2021-12-13T17:22:48","modified_gmt":"2021-12-13T16:22:48","slug":"back-to-las-vegas-il-nostro-viaggio-allaws-reinvent-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/blog.besharp.it\/it\/back-to-las-vegas-il-nostro-viaggio-allaws-reinvent-2021\/","title":{"rendered":"Back to Las Vegas: il nostro viaggio all\u2019AWS re:Invent 2021!"},"content":{"rendered":"\n

\u00c8 passata una settimana dal termine del re:Invent 2021, l\u2019evento che io chiamo scherzosamente \u201cla fiera mondiale del Cloud\u201d, in quanto momento certamente pi\u00f9 atteso dell\u2019anno per chi, come noi, lavora in questo mondo.<\/p>\n\n\n\n

Quest\u2019anno certamente ancora pi\u00f9 atteso in quanto ha segnato, per moltissime persone, il ritorno a un grande evento tecnologico in presenza dopo due anni esatti (il mio ultimo evento fu in effetti il re:Invent 2019<\/a>).<\/p>\n\n\n\n

Non mi dilungher\u00f2 a raccontare come l\u2019esperienza del ritorno in presenza sia stata piacevole da un punto di vista personale e di come abbia permesso di godere al meglio di ogni singolo spunto offerto dalla conferenza, rispetto alla modalit\u00e0 \u201csolo online\u201d a cui siamo stati costretti negli ultimi 24 mesi – anche perch\u00e8 direi delle ovviet\u00e0. Voglio invece fare i complimenti ad AWS per averci creduto (primo fra i \u201cbig\u201d dell\u2019IT) ed aver fatto di tutto per organizzare l\u2019evento in presenza pur con le mille incertezze che fino all\u2019ultimo avrebbero potuto modificare i piani, e con le sfide organizzative e logistiche che ne sono derivate. Certo, sono stati necessari dei compromessi, ad esempio sul numero di persone (quest\u2019anno pare fossimo in 20.000 contro i pi\u00f9 di 60.000 del 2019) o sull\u2019organizzazione di alcuni eventi specifici, ma in generale \u00e8 stata una conferenza davvero ben riuscita se consideriamo i presupposti. Anzi, devo dire che con meno di un terzo dei partecipanti rispetto all\u2019ultima volta, ho trovato l\u2019evento molto pi\u00f9 \u201cvivibile\u201d.<\/p>\n\n\n\n

Come ho gi\u00e0 detto molte volte, l\u2019aspetto pi\u00f9 interessante del re:Invent non sono certo i – pur interessantissimi – contenuti presentati nei (ben quattro!) keynote e nelle centinaia di sessioni: la maggior parte di questi contenuti, infatti, sono disponibili online dopo poche ore sotto forma di decine di articoli riepilogativi<\/a> di tutti gli annunci pi\u00f9 importanti, oppure di registrazione di tutte le sessioni comodamente disponibili su YouTube<\/a> (che poi va a finire che, proprio perch\u00e8 si pensa \u201ctanto le potr\u00f2 guardare quando voglio, appena avr\u00f2 tempo\u201d, non le si guardano mai, ma questa \u00e8 un\u2019altra storia\u2026)<\/p>\n\n\n\n

Per questa ragione, come ogni anno, non voglio scrivere l\u2019ennesimo elenco di tutte le news annunciate al re:Invent, ma cercher\u00f2 di raccontare pi\u00f9 che altro le impressioni che la conferenza mi ha lasciato e cosa mi porto a casa come spunti per il 2022.<\/p>\n\n\n\n

L\u2019aspetto peculiare del re:Invent \u00e8 la possibilit\u00e0 di \u201ctoccare con mano\u201d un mondo con cui normalmente interagiamo filtrati da una web console o da una CLI, avendo la possibilit\u00e0 di conoscere e parlare direttamente con i responsabili dei vari prodotti e servizi, o con gli speaker delle varie sessioni tecniche.<\/p>\n\n\n\n

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\"AWS<\/figure><\/div>\n\n\n\n

Quando parlo di \u201ctoccare con mano\u201d intendo nel vero senso della parola! Ad esempio quello che si vede in questa foto \u00e8 uno degli switch custom che AWS utilizza nei suoi data center, e che un membro dello staff AWS mi ha raccontato nei dettagli, sopportando con gentilezza il mio bombardamento di domande. Custom<\/em> perch\u00e8, mentre il data plane (la parte pi\u00f9 a sinistra con il dissipatore metallico pi\u00f9 grande), pur raggiungendo numeri mostruosi – se non ricordo male si parla di pi\u00f9 di 400 Terabit\/s di banda aggregata! – utilizza componenti standard di mercato, il control plane (la scheda al centro, con il dissipatore pi\u00f9 piccolo), quello che di fatto deve gestire tutte le chiamate al servizio VPC e conseguenti configurazioni – per ogni VPC, per ogni account AWS, per gli svariati milioni di clienti! – \u00e8 un ASIC proprietario a marchio Annapurna Labs, l\u2019azienda specializzata in microelettronica che Amazon ha acquisito nel 2015 per spostare il fulcro dell\u2019innovazione a livello hardware (da qui nasce anche l\u2019AWS Nitro System). Nessun apparato di rete \u201ccommerciale\u201d ha un control plane nemmeno lontanamente cos\u00ec performante, semplicemente perch\u00e8 on-premise non ce n\u2019\u00e8 mai stato bisogno! \u00c8 un’esigenza che \u00e8 nata con l\u2019evolversi del Cloud e quindi AWS ha fatto prima a \u201cfarselo in casa\u201d. Ah, quel singolo switch consuma da solo pi\u00f9 di 12kW ed \u00e8 alimentato direttamente in continua da un backplane proprietario montato direttamente nell\u2019armadio a rack, perch\u00e8 non era possibile posizionare un trasformatore tanto grande al suo interno. Ecco, questo \u00e8 il tipo di conversazioni che valgono da sole un viaggio intercontinentale!<\/p>\n\n\n\n

In generale l\u2019atmosfera di innovazione che si respira (specie per chi arriva da fuori dagli Stati Uniti) \u00e8 incredibile, grazie anche al fatto che un evento di questa portata riunisce in un unico luogo fisico le persone pi\u00f9 \u201csmart\u201d di una buona parte delle aziende tecnologiche pi\u00f9 \u201ccool\u201d al mondo (da HashiCorp a MongoDB, da ARM a CloudFlare, da Slack a Netflix, incluse le \u201citaliane\u201d Kong e Sysdig, tanto per fare qualche nome\u2026), persone con le quali si finisce con grande facilit\u00e0, tra un evento e l\u2019altro della conferenza, a bere una birra e a discutere di temi tecnici e non. Esperienze come questa portano un valore immenso a chi ha la fortuna di poterle vivere, motivo per il quale ogni anno, come beSharp, partecipiamo al re:Invent con una compagine sempre molto numerosa.<\/p>\n\n\n\n

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\"beSharp<\/figure><\/div>\n\n\n\n

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Dal punto di vista degli annunci, a mio parere, \u00e8 stato un re:Invent un po\u2019 sottotono; non saprei dire se sia una questione relativa al particolare periodo storico che stiamo vivendo oppure se il mercato del Cloud (e di AWS nello specifico) sia ormai da considerarsi nella sua fase \u201cmatura\u201d e quindi non possiamo pi\u00f9 aspettarci la stesso ritmo di innovazione di qualche anno fa. Fatto sta che non ci sono stati annunci che mi hanno fatto \u201csaltare sulla sedia\u201d.
Certamente l\u2019annuncio dalle ricadute pi\u00f9 interessanti \u00e8 quello della modalit\u00e0 serverless e on-demand per quattro dei principali servizi del mondo analytics:
Redshift<\/a>, MSK<\/a>, EMR<\/a> e Kinesis data stream<\/a>.<\/p>\n\n\n\n

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\"serverless<\/figure><\/div>\n\n\n\n

In particolare Redshift \u00e8 uno dei servizi gestiti pi\u00f9 apprezzati di AWS perch\u00e8 permette di abbattere i costi in maniera consistente rispetto ai data warehouse commerciali (leggi Oracle) ma, cos\u00ec come altri servizi simili, ha storicamente un po\u2019 sofferto di essere molto VM-centrico. Sono molto curioso di vedere nel dettaglio il modello di scaling on-demand e ovviamente quello di pricing, presupponendo che anche per questo servizio si possa beneficiare dei progressi architetturali fatti da AWS con Aurora e poi Aurora Serverless relativi alla separazione del layer transazionale da quello di storage. (sperando che, a distanza di pi\u00f9 di un anno dall\u2019annuncio<\/a>, Aurora Serverless v2 possa entrare presto in general availability\u2026 sui tempi di permanenza in preview dei nuovi servizi annunciati – aumentati molto negli ultimi anni – AWS ha parecchio da lavorare!)<\/p>\n\n\n\n


Un annuncio decisamente \u201cscontato\u201d \u00e8 stato quello di Graviton 3, la CPU con architettura ARM prodotta direttamente da AWS, e delle relative
istanze EC2 C7g<\/a>.<\/p>\n\n\n\n

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\"Graviton<\/figure><\/div>\n\n\n\n

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Dico \u201cscontato\u201d non perch\u00e8 voglia sminuirne il valore (anzi, sulla carta i numeri sembrano particolarmente interessanti, sia dal punto di vista delle performance pure, che dell\u2019efficienza, grazie anche all\u2019utilizzo di memoria DDR5 e del supporto hardware ai calcoli in half-precision per i workload di Machine Learning), ma semplicemente perch\u00e8 quello delle CPU ARM \u00e8 uno dei fronti tecnologici al momento pi\u00f9 rapidamente in evoluzione e che a ogni iterazione (solitamente annuale) riesce a scaricare a terra aumenti prestazionali e di efficienza a doppia cifra percentuale. E in quest\u2019ottica, infatti, questo annuncio fa coppia con quello delle nuove istanze EC2 Mac basate sulla CPU M1<\/a> di Apple (anche questo largamente atteso). Dopo aver conquistato l\u2019intero comparto mobile in breve tempo grazie all\u2019efficienza energetica, l\u2019architettura ARM negli ultimi 2 anni \u00e8 entrata di prepotenza nel mondo dei personal computer e dei datacenter (in particolar modo quelli dei Cloud provider) per restarci. \u201cComplice\u201d anche una certa stagnazione evolutiva dell\u2019architettura x86, in particolare sul fronte Intel. AMD invece gi\u00e0 da qualche anno con l\u2019architettura ZEN sta continuando a innovare e a tal proposito ho reagito con piacere all\u2019annuncio – finalmente! – dell\u2019approdo delle CPU EPYC \u201cMilan\u201d (ZEN3) su EC2 (istanze M6a)<\/a>. Infatti, se da un lato ARM sta conquistando sempre pi\u00f9 fette di mercato in ambito server, molti workload, per varie ragioni sono e saranno ancora per molto tempo vincolati ad architetture x86 (auspicabilmente x86_64) e, in questo caso, le istanze EC2 con CPU AMD rappresentano a mio parere un\u2019ottima scelta, con una riduzione di costo a parit\u00e0 di prestazioni rispetto alla controparte Intel, e in alcuni casi anche alcune feature in pi\u00f9.

Credo invece che i servizi gestiti di pi\u00f9 alto livello basati su EC2 (ad esempio Elasticache o RDS) in futuro saranno sempre pi\u00f9 basati su CPU Graviton, dato che in quel caso la CPU sottostante \u00e8 trasparente all\u2019utente, tranne in casi particolari, come quelli che richiedono l\u2019utilizzo di
RDS Custom<\/a>.<\/p>\n\n\n\n

Sempre sul fronte infrastruttura e hardware (penso ormai sia chiaro che la parte \u201cunder-the-hood\u201d \u00e8 quella che mi appassiona di pi\u00f9 \ud83d\ude09 ) da segnalare il rilascio in general availability degli Outpost in formato \u201cridotto\u201d a 1 e 2 unit\u00e0 rack<\/a> (aka OutPostini) – anch\u2019essi lanciati esattamente un anno fa – ed EBS che guadagna due nuove feature molto interessanti come il \u201ccestino<\/a>\u201d e Snapshots Archive<\/a>, un nuovo tier di storage a basso costo – atteso a lungo! – per gli snapshot, probabilmente basato su Glacier. E per finire tre chicche dal Keynote di Peter DeSantis:<\/p>\n\n\n\n