{"id":1050,"date":"2019-06-21T16:50:23","date_gmt":"2019-06-21T14:50:23","guid":{"rendered":"https:\/\/blog.besharp.it\/?p=1050"},"modified":"2021-03-17T12:40:14","modified_gmt":"2021-03-17T11:40:14","slug":"come-sfruttare-al-massimo-i-microservizi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/blog.besharp.it\/it\/come-sfruttare-al-massimo-i-microservizi\/","title":{"rendered":"Come sfruttare al massimo i microservizi"},"content":{"rendered":"

In quest\u2019ultimo articolo della nostra analisi in tre parti su come scomporre un’applicazione monolitica, sfrutteremo alcune intuizioni su come un microservizio pu\u00f2 essere creato a partire da un’applicazione esistente, cosa possiamo fare per risolvere problemi legati al codice legacy ad alta tossicit\u00e0 e in generale quali regole possono essere applicate per decidere quando migrare a microservizi. Cominciamo!<\/span><\/p>\n

COME SCRIVERE UN MICROSERVIZIO<\/span><\/h2>\n

Quando vogliamo creare un microservizio abbiamo davanti due scelte:\u00a0<\/span><\/p>\n

    \n
  1. a) <\/span>Trasferire il codice legacy sul microservizio.<\/b><\/li>\n
  2. b) <\/span>Riscrivere il codice da zero<\/b>.<\/span><\/li>\n<\/ol>\n

    TRASFERIRE IL CODICE<\/span><\/h3>\n

    In un primo momento trasferire direttamente il codice pu\u00f2 sembrare una soluzione logica, soprattutto perch\u00e9 il team di sviluppo ha tendenzialmente un <\/span>atteggiamento cognitivo favorevole<\/b> verso il proprio codice MA pu\u00f2 nascondere alcuni aspetti critici dai <\/span>costi elevati<\/b> e dal <\/span>basso valore intellettuale<\/b>:<\/span><\/p>\n